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Salute e Benessere / Cosa si intende per Morbo di Parkinson?

Oggi inauguriamo una nuova rubrica - “Salute e Benessere” - con il contributo del fisioterapista Dott. Francesco Facchini. 
Il Morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge le funzioni di controllo dei movimenti e dell’equilibrio. Le strutture coinvolte in questa malattia si trovano in aree profonde del cervello...



note come gangli della base (nuclei caudato, putamen e pallido), i quali sono coinvolti nell’elaborazione e coordinazione del movimento.

La malattia di Parkinson si manifesta quando vi è un calo evidente di produzione di dopamina. I livelli ridotti di dopamina sono dovuti alla degenerazione di neuroni, in un’area chiamata Sostanza Nera (la perdita cellulare è di oltre il 60% all’esordio dei sintomi).

Quali sono i sintomi che caratterizzano questa malattia?
 Tremore
Il tremore non è presente in tutti i pazienti.
Spesso all’esordio della malattia il tremore non viene riconosciuto immediatamente, si manifesta in modo subdolo, incostante e la progressione della malattia è lenta. Molto spesso sono i familiari che si accorgono per primi che “qualcosa non va” ed incoraggiano il paziente a recarsi da un medico per approfondire questa sintomatologia.
• Rigidità
È un aumento involontario del tono muscolare. questa può essere il primo sintomo e, spesso esordisce da un lato del corpo, molte volte viene avvertita come un senso di disagio su un’emilato del corpo . Può manifestarsi agli arti, al collo ed al tronco. Ed è spesso associata alla lentezza del movimento
• Bradicinesia
Rallentamento nell’esecuzione dei movimenti dei vari segmenti corporei il paziente si rende conto di questa difficoltà che interferisce nei movimenti di vita quotidiana (lavarsi,vestirsi, camminare e cambi di posizione) e diviene molto evidente facendo compiere ai pazienti movimenti di manualità fine.
• Disturbi dell’equilibrio
Il soggetto non riesce a correggere i vari squilibri corporei, si evidenzia in maniera particolare nei cambi di direzione e durante la deambulazione. Molte volte durante la deambulazione si sviluppa un blocco motorio chiamato anche “freezing” che si manifesta come un’improvvisa impossibilità ad iniziare la marcia o a cambiare la direzione

Al trattamento farmacologico quali tipi di riabilitazione sono associati da parte del fisioterapista?

La malattia causa una sregolazione del movimento, e attraverso la riabilitazione ci poniamo come obiettivo un costante e sistematico riequilibrio verso il movimento fisiologico attraverso il quale cerchiamo di contrastare il tremore, la rigidità e la bradicinesia che sono i principali sintomi che caratterizzano questa malattia. La fisiochinesiterapia ha come obiettivo pricipale portare il paziente ad una sufficente autonomia nelle attività di vita quotidiana.

Gli esercizi sono cosi sviluppati:
- 1. Esercizi di allungamento e di mobilizzazione volti a prevenire retrazioni muscolo tendine a carico delle articolazioni dei vari segmenti corporei e correzione degli atteggiamenti posturali viziati.
- 2. Esercizi Funzionali volti al miglioramento della capacità nei cambi di posizione (sdraiata, seduta, in piedi) e nell’esecuzione di movimenti di vita quotidiana.
- 3. Esercizi di equilibrio volti a migliorare l’equilibrio del corpo sia in movimenti statici che dinamici.
- 4. Esercizi di coordinazione utilizzati per migliorare la fluidità e la precisione nei movimenti cercando di conservare la motilità fine.

Oltre al medico e al fisioterapista il coivolgimento di altre figure sanitarie come lo psicologo e l’assistente sociale sono importanti nell’approccio e nella conoscenza di questa patologia?

Negli ultimi anni in campo medico si sta diffondendo sempre di più il “lavoro in team” in cui diverse figure sanitarie interagiscono confrontandosi tra di loro al fine di elaborare un progetto che ha come obiettivo il benessere del paziente. Nella presa in carico di un paziente con questo tipo di patologia figure come l’assistente sociale e piscologo sono fondamentali dato che portano i familiari del paziente ad essere a conoscenza della patologia e delle sue caratteristiche sociali e di come questa porti un cambiamento sia nella vita del paziente sia in quella dei suoi familiari. Attraverso questo approccio in collaborazione anche con il FISIOTERAPISTA si rende il paziente consapevole dei rischi della patologia e di tutti i comportamenti da assumere nella vita quotidiana e di come i suoi familiari siano fondamentali nell’affrontare determinate situazioni.

FISIOTERAPISTA Dott. Francesco Facchini
facchini.fl@tiscali.it




Postato il Martedì, 06 gennaio @ 17:13:13 CET di redazione


 


 
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