Salute e Benessere / Trattamento delle lesioni meniscali
Data: Sabato, 07 febbraio @ 10:15:43 CET
Argomento: Salute e Benessere


Cosa è il menisco?
Il menisco è un'importante struttura fibrocartolagine di forma semilunare facente parte dell'articolazione del ginocchio. All'interno del ginocchio sono presenti un menisco interno ed un menisco esterno, collocati tra femore e tibia.



Queste strutture partecipano ai movimenti del ginocchio in flessione, estensione, intrarotazione ed entrarotazione e permettono una migliore distribuzione del carico, riducendo lo stress sulle superfici articolari di femore e tibia.

Le lesioni meniscali si verificano in soggetti sportivi e sono provocate generalemente da un trauma acuto. Vi sono anche lesioni di tipo degenerativo che hanno il loro esordio in età avanzata.

Con quale sintomatologia si manifestano?
Al momento del trauma il paziente avverte un forte dolore acuto cui segue un gonfiore evidente a livello dell'articolazione del ginocchio. In alcuni casi la parte lesionata si interpone tra le superfici articolari causando un blocco articolare che comporta un'impossibilità di movimento di estensione del ginocchio.

Come viene fatta una diagnosi di lesione meniscale?
Oltre alla descrizione della sintomatologia clinica da parte del paziente e di una visita da parte di uno specialista ortopedico vengono utilizzati degli strumenti diagnostici quali la radiografia, con la quale si escudono lesioni osse, e la risonanza magnetica, che riesce ad evidenziare in maniera dettagliata la lesione a carico del menisco.

Con quali tipi di tecniche chirurgiche si interviene?
Attraverso le moderne tecniche di artroscopia mini invasiva che consentono di rimouvere la parte lesionata del menisco si mira a risolvere la sintomatologia dolorosa ed a preservare il più possibile il restante tessuto meniscale preservando il tessuto sano. Passi avanti sono anche stati fatti con l'introduzione della “sutura meniscale” attraverso il quale si riesce a riparare la lesione in via artroscopica. Il tipo di intervento varia a seconda del tipo di lesione che può riguardare la parte più periferica del menisco, oppure possono essere eseguite meniscectomie totali o sub totali e i menischi sono sostituiti con impianti di protesi meniscali o con trapianti effettuati tramite un donatore.

In cosa consiste la riabilitazione?
La riabilitazione varia in base al tipo di intervento chirurgico al quale è stato sottoposto il paziente. In caso di meniscectomia mediale il paziente torna a deambulare con le stampelle dopo 24 ore e recuopera la completa mobilità in due settimane. In caso di meniscectomia laterale il recupero è più lento, si necessita di una ginocchiera che impedisce la flessione del ginocchio durante la deambulazione e vi è il divieto di carico per 30 giorni per far in modo che la sutura meniscale si stabilizzi. Nelle sedute di fisioterapia vengono eseguiti esercizi di stretching per mantenere una buona elasticità abbinate ad una riabilitazione propriocettiva con elettrostimolazioni per sostenere il tono muscolare dei muscoli annessi all'articolazione sottoposta ad intervento.

Dove può essere eseguito questo tipo di intervento?
L'intervento può essere eseguito sia in strutture pubbliche , sia in strutture private.
Il tempo medio di degenza in ospedale è di una notte, ma l’operazione può essere eseguita anche in day hospital in caso di interventi semplici che non richiedano procedure associate (come ad esempio la ricostruzione dei legamenti crociati del ginocchio).
Un lavoro sedentario può essere ripreso mediamente dopo 2-7 giorni, un'attività lavorativa pesante necessita di circa 3-4 settimane.
I punti di sutura sono rimossi 12-14 giorni dopo l'intervento. In generale la cicatrice è limitata ai soli accessi artroscopici, 2 o 3 incisioni lunghe 1 cm anteriormente al ginocchio. È necessario non bagnare le cicatrici per 15-20 giorni. Durante questo periodo è sconsigliato andare in piscina o fare il bagno. Solitamente si riprende la guida dopo 14 giorni dall’operazione (quando si abbandonano le stampelle).

I menischi svolgono un ruolo fondamentale nella distribuzione del carico del peso corporeo, la perdita di una parte del tessuto in seguito a lesione porta ad una progressione del processo degenerativo artrosico. Con le moderne tecniche chirurgiche si ottengono ottimi risultati anche dopo 10 anni dall'intervento.È importante però precisare che queste tecniche sono efficaci solo in pazienti giovani e che hanno subito lesioni traumatiche acute. Le lesioni degenerative, che generalmente colpiscono i pazienti più in là con gli anni, non possono essere trattate con queste tecniche sostitutive, ma vanno considerate patologie distinte con storia naturale e opzioni terapeutiche diverse.
 
di Dott. Francesco Facchini
Fisioterapista, specializzato in patologie Neurologiche, Ortopediche e in Ginnastica Posturale
facchini.fl@tiscali.it







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