Mostra commemorativa dei lavori di Jean-Pierre Velly
Data: Luned́, 21 marzo @ 10:27:13 CET
Argomento: Tempo Libero


A 25 anni dalla sua scomparsa
L’Accademia di Belle Arti e l’Istituto centrale per la grafica annunciano la mostra Jean-Pierre Velly, L’ombra e la luce, curata da Pier Luigi Berto, Ginevra Mariani e Marco Nocca, che si inaugura il 22 marzo 2016 a Palazzo Poli (Fontana di Trevi), sede espositiva dell’Istituto centrale per la grafica.



A venticinque anni dalla tragica scomparsa di Velly e per la prima volta dopo la grande mostra a Villa Medici del 1993, le due istituzioni intendono reinserire l’opera e la figura del maestro bretone (Audierne 1943 - Trevignano 1990), ultimo Grand Prix de Rome per l’incisione (1966) al posto che gli compete, nel cerchio dei grandi artisti contemporanei.

Nota biografica

Jean-Pierre Velly (Audierne 1943 - Trevignano 1990), vincitore con il bulino La clef de Songes nel 1966 del Grand Prix de Rome per l’incisione (abolito da André Malraux nel Sessantotto), dopo il triennale soggiorno a Villa Medici sotto lo sguardo di Balthus suo direttore, dal 1970 sceglie di rimanere in Italia, a Formello (Roma), dedicandosi al disegno e all’incisione.

Grazie alla stima e all’amicizia di Giuliano de Marsanich, gallerista e mecenate, negli anni Settanta, un frangente difficile per gli artisti votati alle tecniche tradizionali, Velly riesce ad imporre le sue visioni,conquistando la critica più qualificata (Leymarie, Moravia, Praz, Sciascia, Sgarbi, Soavi, Tassi, Volpi) ed entrando in collezioni prestigiose (Barilla, Olivetti).

Conoscitore delle tecniche antiche del disegno, a partire dal 1978 Velly offre i primi saggi di pittura ad acquerello in Velly pour Corbière, omaggio al poeta maledetto suo conterraneo, con l’introduzione di Leonardo Sciascia. Nel 1980 è la volta di Bestiaire perdu, presentato da Alberto Moravia e Jean Leymarie, splendida serie di “ritratti su carta” di animali odiati dall’uomo. Nell’ultimo decennio di attività l’artista si dedica prevalentemente alla pittura, con la magnifica serie di tavole floreali ideate per il calendario Olivetti del 1986; e i dipinti di paesaggio, tra cui Après, Grande paesaggio, Grand coucherdu soleil, Grande bourrasque del 1990. In questi stessi anni ritorna più volte sull’autoritratto, sorta di riflessione interiore, sul tela e su carta.

Nel 1990 muore in un incidente di barca sul lago di Bracciano.

Informazioni utili:
Inaugurazione 22 marzo 2016 ore 18.00

Apertura al pubblico dal 23 marzo al 15 maggio 2016
da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle 19.00
Istituto centrale per la grafica, Palazzo Poli, Roma

Eventuali aperture straordinarie saranno comunicate sul sito web
www.grafica.beniculturali.it e su Facebook

INGRESSO LIBERO

Non è possibile accedere all’Istituto con bagagli, zaini e borse di grandi dimensioni.
Non sono disponibili armadietti o guardaroba.

(dal Comunicato Stampa)







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