Grazie alla raccolta di 1 milione di firme promossa da Libera, vent'anni fa veniva approvata la legge 109/96 per l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Oggi sono oltre 500 le realtà che gestiscono terre e immobili, con l'onere non indifferente di trasformarli in luoghi di lavoro, di formazione, di cultura, di accoglienza e servizio alle persone deboli.