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Che fine fanno i miei soldi? I conti del 2014 raccontati in modo chiaro...

... e comprensibile dal Sindaco
Cara concittadina, caro concittadino,
In questi giorni di scadenze fiscali, tra cui quelle delle cosiddette tasse ‘locali', capita spesso di farsi la domanda: che fine fanno i miei soldi? A chi vanno e per farci cosa? Perché pago tante tasse e poi non ho i servizi che vorrei? Che ruolo ha in questo il mio Comune? I mezzi di informazione forniscono risposte non sempre esatte...



finendo a volte per esasperare animi già provati dalla crisi. È dunque necessario fare un po' di chiarezza.
Che fine fanno, almeno a Formello, i nostri soldi?

Quanto paghiamo
Innanzitutto, vediamo quanti sono. I 13.000 cittadini del Comune di Formello pagano tasse "locali" (cioè escluse quelle che si pagano direttamente allo Stato) per quasi 10 milioni di euro. Arrotondando: 1,8 dalla Tasi, 4 dall'Imu, 1,4 dall'addizionale Irpef, 2,6 dalla Tari. Come vedremo, non tutti questi soldi vanno al Comune. Ma andiamo con ordine.

"Tanto costa, tanto si paga": la tassa rifiuti scende con la differenziata
La Tari, con le nuove norme nazionali in vigore dal 2014, serve a coprire per intero il servizio di pulizia, raccolta porta a porta e smaltimento dei rifiuti, per cui è facile comprenderne la destinazione. Tanto costa il servizio, con i costi fissati nel 2011, tanto deve entrare. Prima non era così: finché c'era la Tarsu, la tassa poteva coprire anche solo una parte del costo del servizio - nel nostro caso, ne copriva circa l'80%- e la restante parte ce la metteva il bilancio comunale. Ecco perché lo scorso anno ci fu un aumento secco della tassa pari al 20% in media: perché quel 20% che mancava, per legge, passava a carico del contribuente. C'è però anche un aspetto positivo del 'Tanto costa, tanto si paga': quest'anno, grazie al buon andamento della raccolta differenziata (che è arrivata intorno al 70%) c'è stato un un po' di risparmio in più e di conseguenza una piccola riduzione della Tari (in media, 10-15 euro a utenza). Se la percentuale di differenziata salirà ancora, in futuro la Tari potrà scendere ulteriormente. Dipende da tutti noi.

Tasi e Imu: su sei milioni, due se li prende lo Stato
Tasi e Imu sostituiscono la vecchia Ici, che venne 'abolita' dal Governo nel 2008. E qui cominciano le brutte sorprese: perché in realtà non venne affatto abolita. Semplicemente, per quattro anni venne versata a tutti i comuni d'Italia direttamente dallo Stato invece che dai cittadini. La crisi della finanza statale era già iniziata, e un gesto così 'generoso' non poteva durare: infatti, nel 2012 al posto dell'Ici sono arrivate Tasi e Imu. Ma con un notevole aggravio: mentre l'Ici restava tutta ai comuni per finanziarne i servizi, da Tasi e Imu lo Stato preleva una parte importante per finanziare il debito pubblico nazionale. A Formello nel 2007, quando eravamo 1300 abitanti in meno, l'Ici generava un'entrata di 3 milioni, e in più lo Stato trasferiva al Comune quasi 800.000 euro; oggi Tasi (abitazione principale) e Imu (seconde case, terreni, capannoni) costano ai contribuenti quasi 6 milioni, 1,8 per Tasi e 4 per Imu: quasi il doppio. Ma con 2 milioni che se ne vanno all'erario, cioè lo Stato, e il trasferimento statale azzerato. Insomma, metaforicamente: la famiglia cresce, i figli aumentano (la popolazione è aumentata del 10% in questi anni), lo stipendio che la manda avanti è sempre lo stesso e le tasse aumentano. Una metafora che le famiglie italiane conoscono bene, e che si applica anche al Comune.

Ecco come vengono spesi i nostri soldi
In tre anni, da quando si è insediata questa Amministrazione, abbiamo dunque subito tagli per 1,5 milioni di euro. Ma ora non è di questo che parliamo: a parte la Tari, di cui abbiamo già detto, a parte l'Imu che i cittadini pensano di pagare al Comune perché si chiama 'Imposta Municipale" ma che va al bilancio statale, e insieme ad ulteriori 2 milioni di altre entrate, non a carico diretto delle tasse locali (trasferimenti da altri enti, canoni, tariffe a domanda individuale, ecc.), sono più di 7 milioni. Che fine hanno fatto nel 2014?

Poco più di 2 milioni servono per gli stipendi dei nostri 52 Impiegati, che secondo la normativa che lega popolazione e pubblico impiego dovrebbero essere almeno 90, e i cui stipendi sono regolati dalle leggi sul pubblico impiego.

Oltre 5 milioni si spendono in servizi. Ad esempio:

750.000 di assistenza sociale (assistenza a 70 tra disabili, anziani, minori, 50 famiglie sostenute perché non abbienti, affidi, centri estivi, centro giovanile, centro anziani, ecc.);

500.000 di mensa scolastica: il Comune sostiene le famiglie con un contributo pari al 30% della retta, una percentuale piuttosto importante, per un totale di un migliaio di bambini serviti;

250.000 per lo scuolabus, con un contributo comunale alle famiglie che in questo caso arriva al 70% (cioè le famiglie sostengono solo il 30% del costo) e circa 200 utenti;

350.000 per la gestione delle scuole (utenze, manutenzioni, arredi, ecc.);

300.000 per il trasporto pubblico locale, con 16 corse giornaliere fino a La Storta e Saxa Rubra;

270.000 per la pubblica illuminazione, distribuita su più di 1700 punti luce, una spesa che negli ultimi anni è stata ridotta del 10%;

380.000 per rate di mutui relativi a opere pubbliche realizzate in passato;

138.000 per affitti (Vigili Urbani, Archivio comunale, scuole medie fino alla scorsa estate); in questi ultimi anni sono stati eliminati, trovando altre collocazioni gratuite, affitti pagati dal Comune per per Croce Rossa e Centro di Orientamento al Lavoro; da settembre scorso anche la scuola media, che prima era a Olmetti, non paga più l'affitto, per cui questa voce nel 2015 diminuirà notevolmente.

237.000 per acquisto di beni e servizi (arredi, computer, cancelleria, carburante per riscaldamento, forniture varie);

120.000 euro per il ricovero dei cani randagi, un obbligo di legge;

57.000 per sostenere lo sport, contribuendo alla gestione dei plessi sportivi di calcio e pallavolo;

115.000 per turismo, cultura, eventi, gestione teatro, sostegno all'associazionismo e al volontariato;

130.000 per spese legali, che negli ultimi anni sono state ridotte della metà;

145.000 per utenze di sedi comunali (telefoni, acqua, fontane pubbliche, elettricità, ecc.), anche queste di molto abbattute;

90.000 per spese di Polizia Locale;

40.000 per sostenere i volontari di Protezione Civile e Croce Rossa (ad esempio il servizio medico dei fine settimana, quando il 118 locale è chiuso, è pagato dal comune per 25.000 euro);

63.000 per servizi cimiteriali.

Ci sono inoltre diverse spese che sono essenziali per il funzionamento del comune e a cui magari non si pensa, tipo le spese postali per inviare avvisi al cittadino (24.000), le pulizie degli uffici e degli altri locali comunali (68.000), le assicurazioni (73.000), e così via.

È da ricordare che ognuna di queste spese è soggetta a tutte le recenti norme su concorrenza, pubblicità, trasparenza, anticorruzione, massimo ribasso, ecc., e sono tutte pubblicate sul sito del Comune nel portale "Amministrazione trasparente". Nessuna spesa può essere effettuata se la somma necessaria non è già preventivamente disponibile, se non si sono già acquisiti preventivi, se non si è fatta una gara anche per piccole somme, se non si sono acquisite tutte le autorizzazioni degli enti di controllo. Questo è certamente giusto, ma porta spesso a un rallentamento dell'azione amministrativa: anche il Comune -e con il Comune il cittadino- è soggetto alla burocrazia che anziché diminuire, aumenta.

Questi numeri non vogliono essere esaustivi: per chi volesse maggiori dettagli, anche la relazione al Bilancio consuntivo 2014 è consultabile sul sito web del Comune – Portale Trasparenza, al link http://trasparenza.comune.formello.rm.it/archivio29_bilanci_0_937_731_1.html.

Quello che mi preme è evidenziare, con chiarezza e trasparenza, l'utilizzo dei nostri soldi per servizi che nessuno chiede mai di ridurre -anzi, molti vorrebbero che fossero incrementati- e che vengono finanziati con le 'tasse locali'. Se poi avviene un prelievo importante dalle nostre tasche, come succede con ben 2 milioni che se ne vanno allo Stato -sempre per utilità pubbliche, per carità; e se le entrate dagli oneri di costruzione (che dovrebbero servire a fare opere pubbliche e manutenzione, di cui in questa nota non abbiamo parlato, limitandoci all'uso delle 'tasse') spesso si devono usare per coprire i tagli, si capisce come ci possano essere altri settori che restano un po' più indietro. Ciascuno di voi avrà la sua idea in merito.

I risultati dello sforzo che fa la comunità

Eppure, in questi tre anni si sono inaugurate una nuova scuola secondaria, una nuova scuola dell'infanzia, ampliata un'altra scuola dell'infanzia, aperto un ostello e altre attrezzature per promuovere turismo e cultura, aperto una farmacia comunale per incrementare le entrate e dare più servizi, aperto una nuova isola ecologica, raddoppiato la biblioteca, continuato a restaurare il centro storico, e altro ancora. Opere per le quali abbiamo spesso dovuto anticipare i soldi, perché anche quando erano finanziate da enti pubblici è capitato che questi non avessero più denari in cassa, e bisognava pagare le imprese che le avevano realizzate. E per questo abbiamo anche dovuto rimandare la realizzazione di altre opere, o di manutenzioni urgenti.

Non voglio ora parlare degli ulteriori vincoli di finanza pubblica: il famigerato Patto di stabilità, cioè l'imposizione di terminare l'anno avendo dei soldi da parte (quanti, non si sa: te lo dicono sempre ad anno inoltrato) e che non si possono toccare; gli ulteriori tagli 'nascosti', o le continue modifiche legislative in corso d'opera, che generano una continua incertezza.

E non voglio nemmeno stare a sottolineare i servizi di cui disponiamo, spesso molto alto se paragonato con i comuni del circondario, Roma compresa, che a volte si tendono a dare un po' per scontati: 200.000 chilometri di trasporto pubblico locale (un importante comune, qui vicino, ne ha 80.000), tre isole ecologiche, due centri sociali per anziani, un centro giovanile, un centro civico, una biblioteca con 20.000 volumi, consistenti attrezzature culturali e sportive, servizi 'smart' come le certificazioni on line, e così via. Servizi che l'Amministrazione si sforza anche di comunicare tramite sito web, newsletter e vari social network, per diffonderne al massimo la conoscenza. E che, ovviamente, hanno un costo.

Non mi interessa, ora, né lamentarmi né vantarmi. Vorrei solo rendere giustizia al grande sforzo che facciamo come comunità, cioè sia come cittadini che come amministratori, nell'andare avanti utilizzando al meglio le risorse e gli strumenti di cui disponiamo.
Sono certo che esserne consapevoli renderà più forte la nostra comunità. E magari, anche un po' più orgogliosa di vivere in una bella cittadina.

Insieme potremo fare sempre meglio!

Il Vostro Sindaco
Sergio Celestino

(dal sito del Comune www.comune.formello.rm.it )




Postato il Mercoledì, 01 luglio @ 15:28:32 CEST di redazione


 


 
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