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La Via Francigena passa anche a Formello

Non è raro incontrare lungo le vie del nostro paese persone che, bagaglio in spalla, muniti di bastone e, sicuramente, di molta volontà e devozione, transitano le nostre strade.
Rifiutano di prendere treni e autobus, camminano anche sotto le intemperie, preferiscono transitare lungo percorsi dissestati e secondari piuttosto che su comode strade asfaltate: si tratta di pellegrini che, diretti alla Basilica di San Pietro, percorrono i tracciati dell’antica Via Francigena affrontando un viaggio di carattere profondamente religioso e mistico...



La Via Francigena nasce nell’alto medioevo da Sigerico, il quale ne tracciò il percorso quando, nell’anno 990, si recò a Roma da Papa Giovanni XV per ricevere il pallium, segno dell’avvenuta investitura ad arcivescovo di Canterbury. Durante il viaggio di ritorno, il prelato descrisse dettagliatamente nel proprio diario (giunto a noi in un prezioso manoscritto conservato presso la British Library di Londra) il tragitto effettuato. L’arcivescovo percorse i milleottocento chilometri di distanza tra Roma e Canterbury in 79 giorni, che vennero descritti in tappe. Il tracciato originale toccava, tra altri luoghi, 33 città - da Canterbury si proseguiva fino a Dover e, dopo aver oltrepassato la Manica, si raggiungeva Calais. Poi fino a Losanna, e valicando le Alpi in Valle d’Aosta si  scendeva in Piemonte. Si attraversava la Lombardia nella pianura Padana, quindi si superava l’Appennino e oltrepassando la Toscana si arrivava nel Lazio, fino a raggiungere Roma. Tutto il percorso veniva svolto in soste. Non si percorrevano più di 25 chilometri al giorno.

La Via Francigena, per molti secoli, ha avuto il merito di funzione storico- sociale in quanto luogo di incontro e scambio tra civiltà diverse, anticipando di molti secoli l’unificazione politica e culturale dell’Europa moderna. Ancora oggi sono rintracciabili sui nostri territori frammenti e memorie degli itinerari che la componevano.

Le motivazioni che spingono oggi ad intraprendere il percorso lungo la Via Francigena sono maggiormente di carattere culturale-religioso. Ogni anno si registra una costante crescita del numero dei pellegrini che scelgono di affrontare il viaggio di devozione verso i luoghi sacri della cristianità. Testimonianza di una sempre più grande sensibilità verso un turismo culturale itinerante.

Camminando per giorni, spesso in solitudine, ci si regala tempo per riflettere, esplorare, acquisire una spiritualità più profonda, di preghiera e di culto. La Via Francigena è costituita da un insieme di strade che prevedono una ricca serie di alternative e varianti, una delle quali comprende anche Formello. Il viandante, infatti, nell’ultimo tragitto per raggiungere Roma, oltre a percorrere la via consolare Cassia, può raggiungere la meta finale del viaggio seguendo il percorso che da Campagnano passa per il Santuario del Sorbo, Formello, e Isola Farnese, fino a riammettersi sulla Cassia nei pressi della Storta. Sicuramente scegliendo di attraversare il nostro territorio il pellegrino si regalerà la visione di quei paesaggi naturalistici unici e affascinanti che la nostra campagna offre.

Chi si accinge ad intraprendere il viaggio può, oggi come nel medioevo, ricevere la credenziale, il documento di viaggio che accompagna il pellegrino. Rilasciato, su richiesta, da un’autorità religiosa preposta a coloro che percorrono le vie del pellegrinaggio a piedi, in bicicletta o a cavallo, essa è una sorta di carta di identità che attesta le intenzioni del possessore e su cui è possibile far apporre un timbro dagli Enti che ospiteranno il visitatore, a testimonianza del suo passaggio. 

A partire dal 1994 la Via Francigena è stata dichiarata "Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa" assumendo così  un’importanza internazionale  pari a quella del Cammino di Santiago di Compostela  in Spagna.

M. Cristina Montani.

Mappe: http://digilander.libero.it/paolaegino/francigena.htm




Postato il Domenica, 23 novembre @ 11:35:37 CET di rubriche


 


 
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